Lullaby of Melancholy Hell - Capitolo 1

Fanfiction a opera di Youmu~

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  1. Youmu~
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    Capitolo 1



    Aprii gli occhi.
    Faceva male, ma piano piano mi abituai alla luce che mi accecava sempre meno.
    Iniziai a cercare di muovere la testa, in modo da darmi un'idea del luogo in cui mi trovavo.
    Uno stanzone, polveroso e malandato, illuminato dalla pulsante luce rossastra che filtrava dal buco della porta.
    Guardai il resto della stanza, pentendomi presto di averlo fatto.
    Cadaveri. Intere cataste di cadaveri.
    Non riuscii nemmeno a urlare, paralizzato com'ero dal terrore.
    Cercai di calmarmi.
    DOVEVO calmarmi, se volevo uscire di lì.
    Erano solo cadaveri, in fondo. Non avrebbero potuto muovere un dito, contro di me.
    Malgrado l'orrore che mi circondava, riuscii a distendere i miei nervi, e a riprendere il filo dei miei pensieri.
    Cercai allora di concentrarmi sui suoni.
    All'inizio, Riuscivo a sentire solo un rumore di fondo, profondo e greve, che mi faceva accapponare la pelle.
    Sotto quel suono, però, riuscii a piano piano a sentire qualcosa di...anomalo. Qualcosa che non aveva alcun senso di essere udito.
    Una lenta, malinconica nenia, canticchiata da qualche parte oltre la porta.
    In un luogo del genere, con un'atmosfera del genere, qualcuno canticchiava?!
    Impossibile.
    La nenia continuava ad aumentare di volume, mentre ad essa si univa il suono di passi, e dello scricchiolio del legno.
    Qualcosa...qualcuno si avvicinava.
    Ero salvo, pensai. Mi avrebbe presto tirato fuori da quel mucchio di cadaveri putrescenti.
    Potevo fuggire da quell'inferno.
    Finalmente, la figura entrò nello stanzino.
    L'entusiasmo e la speranza svanirono subito, alla vista di una creatura dall'aspetto umano, che spingeva un carretto pieno di altri cadaveri.
    Pur essendo controluce, potevo vedere i suoi occhi, di un color rosso fuoco, brillare sopra la sua bocca, con le zanne in vista, che ancora canticchiava la lenta nenia che avevo sentito prima.
    Non poteva essere che uno youkai. Un demone mangiatore di uomini.
    Spostò il suo carretto verso il fondo della stanza, e iniziò a scaricare il macabro contenuto.
    Una scena che non aveva nulla a che fare con la struggente melodia che continuava imperterrito a canticchiare.
    Dovevo fuggire, prima che si accorgesse di aver lasciato il suo lavoro incompleto.
    Cercai di muovermi, sforzandomi al massimo per spostare di poco il mucchio di corpi sopra di me, e scivolarne fuori.
    Non pensai nemmeno al fatto che stavo smuovendo cadaveri, né provai alcuna sensazione spiacevole, nel farlo.
    Volevo solo fuggire da lì il più in fretta possibile.
    Finalmente, riuscii a spostarmi fuori dal mucchio, fino alla vita.
    Solo le gambe si frapponevano fra me e la fuga.
    Le braccia erano ormai un unico crampo, mentre raccoglievo le energie per compiere l'ultimo sforzo, e liberarmi.
    "NYAAAH! PERCHE' QUESTO SI MUOVE?!"
    La voce sorpresa, e un po' spaventata, da ragazza, che veniva da dietro le mie spalle mi fece trasalire.
    Persi la presa, e venni sotterrato dai cadaveri.
    Era finita, ormai mi aveva beccato.
    Non ebbi nemmeno il tempo di pensare a quanto potesse essere bella, la voce del mio assassino.
    Sentivo che spostava i corpi sopra di me, per raggiungermi.
    Sentii la sua mano afferrarmi il polso, con sorprendente delicatezza.
    Mi trascinò fuori dal mucchio, facendomi stendere vicino al suo carretto.
    Non avevo nemmeno il coraggio di aprire gli occhi, e guardare la creatura che da lì a poco mi avrebbe ucciso.
    La sentivo muoversi piano, quasi tentennando, vicino a me.
    Sentii la sua mano poggiare sul mio sterno.
    Era tutto sempre più strano...La sua mano era calda, ed era come se tentasse di poggiarsi sul petto il più delicatamente possibile.
    Non riuscivo a capire perché il mio carnefice si ostinasse a comportarsi così.
    La mano si staccò dal mio petto, e io deglutii forte, pensando all'imminente colpo che avrebbe posto fine alla mia vita.
    "E-Ehi...sveglia. Sei ancora vivo?" disse lei, toccandomi la fronte con la punta dell'indice.
    Persi qualche secondo, a pensare a quelle parole. Mi prendeva in giro? Voleva ridere di me, prima di uccidermi? Voleva fare salotto, per poi decapitarmi, e mangiarmi il cuore?
    Non riuscivo più a capirci nulla. La situazione, che già dall'inizio mi era sembrata strana, ora sembrava totalmente senza senso.
    Aprii gli occhi, e mentre mettevo a fuoco, vidi un paio di orecchie da gatto spuntare da una chioma di un bellissimo color rosso scuro.
    Abbassai di poco lo sguardo, e vidi due occhi rossi che mi fissavano, confusi e un po' preoccupati.
    Cercai di ragionare.
    Ero in un luogo sconosciuto, polveroso e pieno di cadaveri, e una ragazza che non esiterei a definire "carina"...con orecchie e due code da gatto, che probabilmente aveva ucciso e accatastato tutti quei cadaveri, si era messa a fare la parte della ragazzina preoccupata?!
    Era troppo per la mia testa. Dimenticai tutto. Dimenticai la voglia di fuggire, dimenticai la paura...dimenticai perfino che la creatura che avevo davanti era un demone che soleva cibarsi di carne e organi umani.
    Aprii bocca, cercando di chiedere dove mi trovavo, ma ne uscii solo una flebile voce.
    La gola era arida, secca come non mai, e ciò impresse nella mia mente il bisogno di bere un po' d'acqua.
    Feci per cercare nelle mie tasche, ma nell'abbassare lo sguardo, vidi una mano che mi porgeva una piccola borraccia di pelle.
    Non esitai, e presi dalle sue mani la borraccia, gustandomi ogni goccia d'acqua che scivolava nella mia gola secca.
    Bastò quel gesto a farmi passare completamente la paura che avevo di lei.
    Un assassino che si premura tanto, per far star bene la sua vittima?
    No, non era possibile. Non aveva senso.
    "Grazie"
    Fu questa la prima parola che le dissi.
    Mi sedetti, appoggiando la schiena alla ruota del carretto, e iniziammo a parlare.

     
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0 replies since 23/8/2013, 00:14   44 views
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