Lullaby of Melancholy Hell - Capitolo 2

Fanfiction a opera di Youmu~

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  1. Youmu~
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    Capitolo 2



    Cominciavo ad avere qualche idea, finalmente, anche se mi ci volle un po' per metabolizzare le parole della mezza gatta.
    Mi spiegò che il luogo in cui ero finito, altro non era che l'inferno.
    Il Primo Inferno, per essere precisi, situato nelle profondità del sottosuolo di Gensokyo.
    Pur avendo risposto alla domanda "dove mi trovo?", la sua spiegazione ebbe l'effetto contrario a quello sperato.
    Nella mia testa, frullavano ancora più domande di prima.
    Inferno?
    Come poteva essere possibile?
    Avrei dovuto essere morto.
    Tenni queste domande per me, cercando di essere comunque il più educato possibile, con lo youkai.
    Sobbarcarlo di domande, poteva renderlo nervoso, e, benché mi fidassi della sua natura amichevole, era meglio cercare di tenerlo il più tranquillo possibile.
    Parlando d'educazione, non si può certo dire nulla del mio interlocutore.
    Faticavo a credere che uno youkai potesse essere così forbito e formale.
    "Oh, dimenticavo...Il mio nome è Rin. Rin Kaenbyou, ma può semplicemente chiamarmi Orin. Piacere di conoscerla"
    Il sentirmi dare del lei mi fece sorridere. Se non fosse stato per le zanne e le orecchie, avrei potuto scambiare il suo viso per quello di una normale umana. La cosa mi tranquillizzò non poco, e riuscii presto ad accettare il luogo in cui mi trovavo, mettendo fine alla tempesta di domande inutili, che affollavano la mia mente.
    Presi coraggio, e le feci un'unica domanda.
    "Puoi aiutarmi a uscire?"
    L'espressione sul suo volto si fece sempre più confusa, cosa che mi mise a disagio.
    "U-Uscire?...Io...ecco..."
    disse lei, mentre il suo viso si faceva sempre più preoccupato.
    L'agitazione era tale che si mise a pensare a voce alta, senza accorgersene.
    "E ora cosa faccio?! Se Lady Satori scopre che sto nascondendo un umano vivo, chissà cosa mi farà... Io dovrei solo portare cadaveri, e usarli come al solito...Non ci capisco più niente..."
    Lady Satori?
    Usare cadaveri?
    La pace che aveva appena trovato la mia testa si sgretolò sotto la pioggia di domande che tornavano ad affollarla.
    Iniziai ad agitarmi anch'io.
    Dovevo fuggire, con o senza l'aiuto di Rin.
    Provai ad alzarmi in piedi, ma senza successo.
    Cercai di aggrapparmi al carretto, e con non poco sforzo, finalmente riuscii ad alzarmi.
    Fu allora che notai lo stato in cui si trovavano le mie gambe.
    La destra sembrava apposto, ma la sinistra era stranamente gonfia, e di un colore violaceo.
    Probabilmente mi ero fratturato l'osso, quando il mucchio di cadaveri mi era crollato addosso.
    Mi accostai al muro della stanza, cercando di mantenere l'equilibrio sulla gamba sana, e iniziai a dirigermi verso la porta.
    "Ehi! fermati, non è sicuro per un umano, là fuor..."
    Le parole si spensero a mezz'aria, mentre lo youkai osservava stupita la mia figura, che si affacciava fuori dalla porta.
    Superai l'uscio, e mi appoggiai al muro esterno, mentre il mio sguardo si perdeva sul panorama circostante.
    Era uno spettacolo spaventoso.
    C'erano vari edifici, semi-distrutti, e a poca distanza da loro, un enorme, profondo cratere, dal quale scaturivano fiamme bianche, arancioni e vermiglie, alte quanto montagne.
    Sembrava una gigantesca industria, che sfruttava l'immenso calore del cratere, abbandonata da tempo indefinito.
    Il nero fumo si posava all'altezza del terreno, tutto intorno, rendendo l'atmosfera ancora più lugubre e terrificante.
    La vista di tutto questo, mi gettò nello sconforto.
    Come potevo pensare di fuggire da un luogo simile?
    Era impossibile.
    Non avevo speranze.
    Scivolai lungo il muro, sedendomi sgraziatamente per terra, sulla terra rossa dell'inferno.
    Tutto questo era troppo per me.
    Mi misi a piangere.
    Non volevo tutto questo. Chiusi gli occhi, sperando che fosse tutto un brutto sogno.
    "Non è vero...non può essere! NON VOGLIO STARE QUI!", urlai, mentre alzai lo sguardo verso l'alto, nella speranza di vedere le stelle, le uniche che potevano aiutarmi a mantenere viva la speranza di uscire da quel luogo.
    Ma vidi solo la volta dell'Inferno, fatta della stessa terra bruna su cui sedevo.
    Chiusi gli occhi di nuovo, cercando di scacciare quell'immagine dalla mia mente.
    Ricominciai a singhiozzare, più forte di prima.
    Non pensai al fatto che le mie guance fossero asciutte, e che dai miei occhi non uscisse alcuna lacrima.
    Non pensai nemmeno al profumo di Rin, mentre mi abbracciava confusa, stringendomi piano al suo petto.
    Non pensai a nulla, se non a piangere, mentre la greve cappa degl'inferi si richiudeva sopra di me.

     
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  2. Reisen00
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    Bro, dat's awezun. REALLY AWEZUN.
     
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  3. Tsuka Konpaku~
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    Lo scenario apocalittico ha un nonsochè di "emozionante" per non parlare del tema scelto.Davvero un ottimo lavoro e anche solo con parole sei riuscito a cogliere le sensazioni del protagonista coinvolgendo maggiormente il lettore. Continua così :3
     
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2 replies since 24/8/2013, 20:55   44 views
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