Lullaby of Melancholy Hell - Capitolo 4

Fanfiction a opera di Youmu~

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Youmu~
        +1   +1   -1
     
    .

    User deleted


    Enjoy Mind-Rape!
    Scrivere capitoli diventa sempre più difficile...Questo è anche il capitolo di cui sono meno sicuro. Mah, probabilmente è solo la mia testina bacata da musicista, che mi rende impossibile apprezzare ciò che creo. La scena dello stupro, però, mi piace parecchio.


    Capitolo 4



    Le domande si facevano sempre meno frequenti.
    Probabilmente, l'Inferno non era solo intorno a me, ma anche nella mia testa.
    Fiamme vermiglie bruciavano silenziosamente ogni mio pensiero, portandomi sempre di più verso la rassegnazione e l'apatia.
    Potevo forse scappare da quel luogo, dopo che avevo già passivamente accettato di restarne intrappolato?
    Ha senso pensare di evadere, da una gabbia che tu stesso hai chiuso a chiave?
    Il tempo scorreva inesorabile, nelle sbarre di quella "non-vita".
    L'unico modo in cui potevo scandirlo, era con l'aiuto di Rin.
    Il pensare a ciò, mi fece capire fino a che punto dipendevo da lei.
    Non potevo più negare a me stesso, di desiderarla.
    I rari momenti che passavo con lei, al sicuro nella stanza, riuscivano a farmi dimenticare tutto, e a sperare in un futuro momento, ancora insieme.
    All'inizio, ero quasi inorridito dai miei pensieri, che consideravo di levatura pari alle più sottili e diaboliche perversioni.
    La natura stessa di Rin era radicata nella mia mente all'immagine di qualcosa di maligno, e pensare di desiderare una creatura del genere mi rendeva il peggiore dei depravati.
    Col passare del tempo e degli incontri, però, mi sono sempre più abituato al suo essere youkai.
    Il suo sguardo, benché di un innaturale rosso acceso, non era poi tanto diverso dagli sguardi di una qualsiasi ragazza del mio villaggio.
    Il suo fisico, e il modo elegante e misurato in cui lo muoveva, potevano fare invidia alle più belle donne dell'intera nazione.
    I suoi lineamenti, così sottili e perfetti, rappresentavano al meglio il concetto di "Bellezza sovrannaturale".
    La sua voce era calda e armoniosa, come se provenisse dal più perfetto di tutti gli archi, e non poteva esistere persona che potesse resistere allo charme che provocava al solo sentirla.
    E il sorriso, che spesso sfoggiava durante le nostre conversazioni, insieme a un leggero rossore delle gote, era così bello che avrei sfondato la volta della caverna a mani nude, e rubato la luna dal cielo notturno, pur di poterlo vedere ancora.
    Pensavo spesso, quindi, a cosa potesse significare una relazione fra un umano e uno youkai.
    E nonostante ciò che pensavo di lei, e di quanto la sua natura non rispecchiasse ciò che dicevano le leggende, una piccolissima parte di me non riusciva a non considerare la nostra unione come la più empia e sacrilega possibile.
    Ma questo lato del mio pensiero presto non poté più sostenere il peso dei miei sentimenti.
    Alla fine, non mi importava ormai nulla, delle implicazioni morali della questione.
    E inoltre, ero già prigioniero innocente negli Inferi, no?
    Se l'eterna dannazione significava stare per sempre in sua compagnia...

    "Però torni, vero?"
    "Ti ho mai lasciato solo per troppo tempo?"
    Ancora una volta, sorrise nel salutarmi.
    Chiuse la porta dietro di sé, con un movimento leggero, volgendomi un ultimo sguardo all'ultimo secondo.
    Ma quella volta, volevo di più.
    Aspettai che si allontanasse un po', aiutandomi con lo scricchiolio del suo carretto che diventava sempre più flebile, per poi aprire la porta.
    Seguendo le linee parallele, impresse nella sabbia rossa, iniziai a seguirla, facendo attenzione a non farmi notare.
    L'oscurità, che aumentava progressivamente alla distanza fra me e il cratere fiammeggiante, mi permise di avanzare velocemente, fino agli imponenti muri che delimitavano il mio inferno.
    Arrivai a poca distanza da un immenso arco in pietra, sotto il quale stava Rin, impegnata a chiacchierare con una sua conoscente.
    Non poteva che essere anch'essa uno youkai, ma non dava la stessa sensazione di...demoniaco, cosa invece accaduta con Rin, la prima volta che la vidi.
    Il suo aspetto aveva un non so che...di divino.
    I lunghi capelli neri, cadevano sulle grandi ali nere, che le spuntavano dalle spalle, e una specie di grande occhio rosso, dalla pupilla allungata, spuntava dalla camicetta in mezzo ai seni della ragazza, con una corona di bordi bruciacchiati, come se quell'occhio fosse l'oggetto più caldo mai esistito su questa terra.
    Nonostante l'iniziale sorpresa, causata dalla scoperta di altre forme di vita oltre a Rin, la mia attenzione venne subito catturata da una terza figura, che si avvicinava alle due youkai.
    Una piccola ragazzina, vestita con una camicetta azzurrina e una gonna rosa pastello, si avvicinò a Rin e alla sua amica.
    Al contrario dell'amica, stavolta la sensazione di inquietudine che provavo nell'osservare quella ragazza era inequivocabile.
    C'era qualcosa...qualcosa di spaventoso, in quella figura innocente.
    Mi soffermai ad osservarne il volto, senza più avere controllo sui miei occhi, che danzavano da un particolare all'altro contro la mia volontà.
    Era un viso...impossibile. Nemmeno la più perfetta delle bambole poteva competere, con quella fanciulla.
    I suoi capelli, tenuti in un taglio corto ben curato che accentuava la fanciullesca bellezza del viso e dei lineamenti, avevano il colore dei più bei fiori di ciliegio del mondo.
    Le labbra, piccole e sottili, sembravano frutto di un perfetto tratto di pennello.
    Ma nulla di tutto questo, poteva addolcire lo sguardo di quella ragazzina.
    Gli occhi, di un innaturale viola chiaro, riuscivano a indicare una mancanza di umanità e di sentimento.
    Era quello, che mi spaventava così tanto.
    Lo sguardo di un vero demone, racchiusi negli occhi e in un corpo che di demoniaco non avevano nulla.
    Fu allora che accadde.
    I miei occhi si spostarono su una sfera rossa, che rimaneva sospesa in aria, vicino alla ragazza, cui era collegata per ciò che sembrava un sottile filo rosso.
    Nell'istante in cui un terrificante occhio, senza palpebre, si aprì sulla sfera, fissandomi, iniziai a sentire una violenta fitta di dolore alla testa.
    Mi accasciai a terra, tenendomi la testa fra le mani, senza nemmeno riuscire ad urlare da tanto mi faceva male.
    Era come se quell'occhio mi avesse aperto la testa in due, e avesse iniziato a scavare a forza nella mia mente, esaminando ogni singolo ricordo e ogni singolo pensiero.
    Sentivo riaffiorare tutto ciò che il mio cervello aveva immagazzinato durante tutti questi anni.
    Lo sentivo divorare avidamente i ricordi e i pensieri riguardanti Rin, come se essi avessero per lui un gusto particolare.
    Pensavo di morire.
    Pensavo che mi sarebbe esplosa la testa, sotto l'assedio di quel coso maledetto.
    Finalmente, il dolore si affievolì, mentre i sensi tornavano a funzionare.
    Sentii i passi delle tre ragazze allontanarsi oltre l'arco, ma non avevo né la forza, né la voglia di alzarmi e seguirle.
    Strisciai tremante verso la direzione opposta, in preda al terrore e allo sgomento per quanto era appena accaduto.
    Non pensavo a niente, volevo solo scappare il più lontano possibile da quell'occhio.
    Quando cominciai a sentire di nuovo le gambe abbastanza in forze, mi alzai in piedi, e cominciai a correre verso la mia stanza, unico luogo sicuro in questo inferno.
    Chiusi la porta dietro di me, sprangandola e appoggiandovi addosso più cadaveri che potevo.
    Nessuno doveva più entrare.

    Mi rintanai nell'angolo più remoto della stanza, tremando.
    Fissai un secondo l'immensa catasta di corpi, che avevo spostato addosso all'uscio, in preda alla paura.
    Un muro imponente, ultimo baluadro fra me e l'esterno.
    Ero solo.
    Solo, con i miei pensieri.
    Pensieri sporcati...violentati dalla furia di quella piccola ragazzina, e dal suo maledettissimo occhio.

    Cominciai a piangere, mentre chiusi definitivamente il mondo fuori da quella stanza.

     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Admin
    Posts
    10,076

    Status
    Anonymous
    Molto bello e suggestivo. Penso che tu abbia un talento particolare per descrivere fisicamente i personaggi. Dico davvero. Li descrivi con frasi leggere e poetiche, rendendo i personaggi a loro volta così. Credo di averti già detto che apprezzo molto il tuo stile di scrittura, ma lo ribadisco. Una cosa che mi ha sorpresa particolarmente è il metodo che utilizza l'occhio di Satori per leggere il cuore e i pensieri. L'hai descritta come una cosa fisicamente e psicologicamente dolorosa, uno strazio. Sono sorpresa perché non l'ho mai immaginata come una cosa che potesse effettivamente "ferire" la vittima. L'ho sempre vista come una cosa di cui la vittima, invece, non se ne accorge nemmeno.
     
    Top
    .
  3. Youmu~
        +1   +1   -1
     
    .

    User deleted


    Penso che, oltre ad essere doloroso, visto che comunque si parla di "entrare nella mente di una persona", si accosti bene ai toni della storia.
    E' palese, ma non si tratta di una storia felice, questa.-

    Comunque, m-meh.
    Grazie per le belle parole. ç___
    *Si sente spronato a partorire un nuovo capitolo*
     
    Top
    .
2 replies since 13/10/2013, 18:09   28 views
  Share  
.