Border of Fate - Illusionary Land

n.2

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  1. .Enrys ~
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    ~ Leggende a lume di candela



    Notte di luna piena. Il vento estivo si fa strada fra le tipiche case giapponesi in legno, a volte sorpassando qualche dojo e dei ponticelli rossi molto ricurvi, la calma regna piatta nel villaggio. Shugo, che era sdraiato su un futon, viene ora svegliato dal limpido suono di una campanella a vento, si porta in posizione seduta e incomincia a guardarsi intorno: davanti a lui i tatami della grande stanza in cui è sono aperti, riesce a vedere la luna piena e accanto ad essa la campanella che lo ha svegliato. Il ragazzo è confuso, ma lucido abbastanza da realizzare che quella non è casa sua. Il fresco vento notturno lo colpisce in viso, rischiarendogli per un attimo le idee.
    Lo capisce... capisce di non star sognando, lo sente come una certezza assoluta, una certezza che lo fa tremare da testa a piedi nel momento in cui realizza che quell'ultimo giorno di cui ha memoria apparteneva ad un mese primaverile. Allo stremo della sua sanità mentale Shugo smette di voler capire, la sua risolutezza non è certo più forte, semplicemente è stanco di cercar di comprendere l'incomprensibile.
    Una ventata un po' più forte lo porta istintivamente a coprirsi il viso, nel momento in cui rialza lo sguardo vede davanti a se una... creatura. Appoggiata con la schiena al tatami una ragazza a braccia incrociate lo osserva con la coda dell'occhio...
    A Shugo la vista non dispiacerebbe certamente se la persona davanti a se potesse togliersi di dosso quell'espressione gelida, ma a dire il vero il ragazzo è più turbato da un altro suo aspetto...
    Dal fondoschiena della giovane si estendevano nove grandi code gialle da volpe, terminanti con del pelo più chiaro.
    ...Il ragazzo accennò ad una risata isterica ma si seppe trattenere, il comprendere di stare ancora partecipando a quel teatrino delle assurdità stranamente lo sollevò dall'abisso di sconforto in cui era piombato, era riuscito ad accettare di non poter comprendere, quindi si sarebbe limitato a comportarsi in maniera normale. Si rivolse a quella "ragazza volpe a nove code", i recenti traumi non avevano certo migliorato la sua capacità di sintesi nel dare nomi alle cose:
    "...hai intenzione di fissarmi per molto?"
    La volpe sembrava sorpresa, probabilmente si aspettava una domanda più adatta ad una persona che non sa dov'è e vede per la prima volta esseri non umani. Chiuse per un secondo gli occhi e dopo essersi seduta davanti a Shugo li riaprì:
    "Mi chiamo Ran. D'ora in poi mi prenderò cura di te, perché sei stato affidatomi da Yukari-sama."
    Ran stava per continuare il discorso ma il ragazzo voleva interromperla, lo si leggeva sull'impertinente faccia che aveva messo in mostra, ma la volpe non gliene diede il tempo e lui vi rimase spiazzato.
    "SILENZIO. Sarà meglio che tu impari le buone maniere altrimenti, se mai ti scoprissero, potresti trovarti in guai seri con almeno la metà degli spiriti."
    ...Shugo prese una postura più composta. "Quindi... dove saremmo?"
    Dietro alle sue spalle apparve la donna bionda che aveva visto quel giorno, mentre il ragazzo si girava quest'ultima aveva portato il ventaglio all'altezza del viso per coprire una piccola risata ed aveva incominciato a parlare:

    "Che cosa sgarbata da parte mia, non averti accolto come si deve in questo mondo dove tutto ciò che tu credi sia fantasia... è realtà, ma al contempo illusione."




    "Benvenuto... a Gensokyo."



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    Edited by .Enrys ~ - 17/5/2013, 01:52
     
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